Previsioni economiche per le piccole imprese: 2022-23

di | 21 Marzo 2022

Fare previsioni economiche per le piccole imprese è sempre difficile.

Fare previsioni economiche è difficile.

Le vorrei fare per le piccole aziende e non per l’economia in generale, vorrei essere il più utile possibile agli imprenditori che incontro ogni giorno da oltre 37 anni.

Non è un esercizio teorico.

Dobbiamo pensare ai possibili scenari e soprattutto a quali potrebbero essere le AZIONI da fare per mettere in sicurezza le nostre aziende e per farle prosperare.

Prevenire è meglio che curare.

Ci sono, attualmente, tante variabili tutte insieme che potrebbero creare grossi problemi ad una buona parte delle nostre PMI.

In questo articolo vorrei suggerirti AZIONI CONCRETE per superare questo momento!

Pensare, o sperare, che tutto passi senza creare “sconquassi” nelle nostre aziende è da irresponsabili.

Nonostante il 2021 sia stato un ottimo anno si incominciavano ad intravedere segnali importanti che avrebbero potuto far pensare ad un grosso terremoto, proprio per questo avevo già scritto un articolo il 4 luglio 2021: https://www.robertobonazzi.com/la-tempesta-perfetta-per-le-piccole-aziende/

La conclusione di quell’articolo era:

ATTENZIONE: è ora che devi preparare un 2022 straordinario, a fine anno sarà troppo tardi.

Forse in pochi hanno preso sul serio questa frase …

Ora ci stiamo avvicinando davvero velocemente alla tempesta perfetta, a mio parere.

Oggi siamo all’inizio di un periodo che sarà difficilissimo per un grande numero di piccole imprese

I “nuovi” problemi che si erano presentati nel 2021 ovvero:

  • difficoltà di reperimento delle materie prime e dei semilavorati,
  • costi dei trasporti proibitivi,
  • aumenti smisurati delle materie prime
  • incertezza costante sui tempi di consegna

hanno creato le basi per un 2022 non troppo promettente agli occhi degli imprenditori un pò più analitici e lungimiranti.

Erano già sufficienti queste incognite per mettersi in allarme ed avere le “antenne dritte”.

La maggior parte dei piccoli imprenditori, forse anche medi, sta ancora brindando per gli ottimi risultati dell’anno scorso … ma il mondo sta cambiando velocemente.

Non bastavano queste nuove incognite appena elencate che il 2021 finisce con un aumento repentino dei costi energetici, gas ed energia elettrica, di oltre il doppio … buon anno! 🤣

Poteva bastare questo mix?

Ovviamente no, a metà febbraio 2022, scoppia anche la guerra in Ucraina.

Non è questo il luogo per fare un’analisi politica e del perchè sia scoppiata, qui vogliamo cercare di capire che impatto avranno queste variabili, tutte insieme, sulla piccola impresa.

Vediamo le possibili implicazioni …

Partiamo dalla guerra.

La guerra crea parecchi problemi all’economia ma come sempre piove sul bagnato, oltre alla guerra sono state approvate le sanzioni contro la Russia.

Cosa può comportare tutto ciò?

Noi esportiamo diversi miliardi di €, circa 8, verso quei mercati, NON venderemo più nulla, a breve, in quei mercati!

In altre parole parecchie aziende NON fattureranno più quella cifra a partire da oggi.

Quante aziende, piccole o medie, hanno contribuito a queste vendite?

Tante, vediamo cosa gli succederà?

Parlando dell’export è abbastanza chiaro che caleranno le vendite, ci sono aziende che esportano verso quei mercati e sicuramente risentiranno di queste sanzioni.

Piccole aziende che esportavano verso quei mercati per il 5%, 10% o 15% del proprio fatturato, ovviamente si riorganizzeranno, mentre altre imprese che esportavano per il 40%, o il 60% o oltre, avranno enormi difficoltà, fino ad arrivare a chiudere.

Questa è la prima problematica, la seconda è che queste aziende in difficoltà possono mettere in ginocchio i propri fornitori o creare disagio a tutta la filiera produttiva.

Ovviamente a cascata ci saranno parecchie famiglie disoccupate o comunque con un calo di entrate …

Noi importiamo un sacco di cose dalla Russia e dall’Ucraina, per esempio gas, petrolio greggio, prodotti della siderurgia, grano e cereali, alluminio, metalli di base preziosi e altri metalli non ferrosi, fertilizzanti e composti azotati, materie plastiche e gomma sintetica in forme primarie, ecc.

Da oggi per tante aziende NON sarà possibile ricevere queste materie prime o semilavorati.

Già da prima della guerra abbiamo visto che era difficile l’approvvigionamento in generale, con queste condizioni alcune aziende avranno grandi problemi per poter produrre i propri prodotti e di conseguenza non potranno vendere e consegnare, se non possono vendere come si mantengono le aziende?

Avranno le spalle abbastanza grosse per sopravvivere?

Fare previsioni economiche per le piccole imprese non è facile ma proviamo a fare alcuni esempi.

Le aziende ceramiche, per fare un esempio, essendo energivore avranno esborsi di qualche milione di €, ciascuna, in più rispetto all’anno scorso, solo relativamente alle bollette, inoltre avranno a brevissimo difficoltà di reperimento dell’argilla perchè una buona parte, soprattutto quella di pregio, arrivava dal Donbass, che ora è “sotto l’ala” della Russia e quindi non arriverà più.

Queste aziende, compreso l’indotto, solo in Emilia Romagna contano diverse decine di migliaia di lavoratori.

È probabile che parecchie aziende vadano in forte difficoltà, mentre è certo che molte chiuderanno temporaneamente la produzione altre volte nell’anno, come è già successo a gennaio 2022, per risparmiare sui costi energetici e mettere in cassa integrazione il personale per non “appesantire” l’impresa.

E l’indotto non soffrirà?

Ovviamente. Eccome, saranno quelli che soffriranno di più, in particolare modo i terzisti.

Alcuni chiuderanno.

I lavoratori guadagneranno uguale? No, anche se avranno uno stipendio assicurato (la cassa) sarà comunque minore di ciò che incassano nel loro iter lavorativo quindi anche loro spenderanno meno nella loro vita.

Tutto questo toccherà il loro “indotto”? Certamente.

Ristoranti, vacanze, auto nuove non acquistate, ecc.

Questo è solo un piccolo esempio di ciò che succederà!

Di esempi così ne possiamo fare 1.000 ed è possibile che la tua aziendale ne risenta.

È molto probabile, proprio per questo bisogna pensarci ADESSO e predisporre misure per attutire questo tsunami che sta per toccare le nostre piccole aziende.

Ci saranno aziende che aspetteranno anche mesi per avere la materia prima, o semilavorati, per produrre e poi consegnare, non per colpa loro ovviamente, ma per le circostanze che si sono create.

Un’altra variabile si è appena aggiunta: il porto di Shenzhen è chiuso, come tutta la città per Covid, questo ovviamente comporta paralisi delle merci con accumulo di migliaia di container e ritardi di settimane e settimane (… speriamo non oltre) che si sommano ai ritardi già accumulati.

Cosa potrebbe succedere in casi come questi?

Una possibilità è quella di non poter consegnare i propri prodotti per settimane, se non mesi.

Una piccola azienda quanti mesi può resistere senza consegnare, fatturare ed incassare?

Credo che poche possano resistere più di 4 o 5 mesi.

Le conseguenze possono essere catastrofiche.

Abbiamo visto che le variabili sono infinite, ogni settore ha le sue.

Queste previsioni economiche per le piccole imprese necessitano di AZIONI …

Ma ricordiamoci che siamo tutti interconnessi e oramai legati a ciò che succede in ogni parte del mondo.

Oltre alla parte di gestione e controllo finanziario va tenuta anche la massima attenzione sui fornitori.

Questo esula dalle mie competenze e quindi non approfondisco.

Vorrei darti questi spunti che sono più vicini alle mie competenze:

  • Diventa fondamentale avere una velocità di comprendere come possano, questi eventi, avere un’influenza sui nostri mercati e sui nostri clienti.

Mai come ora bisogna avere clienti migliori, per marginalità e per velocità d’incasso.

  • Bisogna riposizionarsi sul mercato e magari abbandonare alcuni prodotti che potrebbero compromettere l’azienda.
  • Sulla base di parametri oggettivi va rimodulata, o riscritta completamente, la strategia aziendale.
  • Oggi si impone la velocità, sia decisionale ma soprattutto di AZIONE, per questo ti consiglio le AUTOMAZIONI, è l’unico modo per interagire con migliaia o decine di migliaia di clienti o potenziali in pochissimo tempo avendone il massimo controllo.
  • Se pensi che questo compito lo assolvano i tuoi venditori sei un illuso!

Il 2022 e il 2023 saranno gli anni più difficili dal dopoguerra in poi.

Non è uno scenario solo negativo, anzi ci vedo molte opportunità.

Come sempre quando ci sono degli scossoni molto forti c’è chi piange e c’è chi vende fazzoletti!

Queste previsioni economiche per le piccole imprese sono state ipotizzate per aiutarti a vedere gli scenari da un punto di vista diverso, se vuoi approfondire e condividere qualcosa puoi scrivermi o partecipare al prossimo evento gratuito.

L’amore vince sempre

Roberto Bonazzi